Corigliano Rossano, rilancio del porto: completati 250 posti barca e attivato il servizio carburante
VIDEO | L’autorità portuale ha affidato alla Fom la gestione dei cantieri navali e del porticciolo turistico. Feraco: «Possiamo raccogliere l’eredità dei Laghi di Sibari. In quindici giorni realizzata un’area strategica per la nautica da diporto, già tutta occupata»
A Corigliano Rossano è partita ufficialmente la nuova stagione della nautica da diporto. Nel giro di appena quindici giorni sono stati realizzati nel porto di Corigliano 250 ormeggi grazie all’impegno della società Fom srl, guidata da Gianluca Feraco, e alla collaborazione dell’Autorità Portuale.
Una trasformazione rapida e concreta che ha restituito un servizio atteso da anni, puntando non solo sull’accoglienza dei diportisti ma anche sul rilancio economico e occupazionale del territorio. La Fom, attiva dal 2001, è nata da una lunga esperienza familiare nel campo della meccanica. «Veniamo da una famiglia che ha sempre lavorato nel campo dei pescherecci – spiega Feraco – mio padre ci ha trasmesso la passione, siamo quattro fratelli che operano insieme. Abbiamo iniziato con la carrozzeria industriale, poi per amore del mare ci siamo avvicinati al porto di Corigliano, dove ottenemmo la prima concessione per un porto a secco una ventina d’anni fa».
«Abbiamo ritrovato una struttura vandalizzata»
«Con il porto a secco eravamo però limitati nel poter ospitare imbarcazioni di una certa importanza», prosegue. La svolta è arrivata con la gestione del porto di Cariati, attiva da 5-6 anni, e successivamente con l’aggiudicazione del bando europeo per la concessione del capannone ex Lega Navale al porto di Corigliano. «Quando abbiamo ricevuto la consegna da parte dell’Autorità Portuale, nel febbraio 2024, ci siamo trovati di fronte una struttura vandalizzata all’interno e all’esterno. Ci siamo messi subito al lavoro: abbiamo sistemato il cantiere e installato le attrezzature necessarie, tra cui il travel lift per il varo e l’alaggio delle barche, oltre alle nostre gru mobili già utilizzate per la movimentazione».
Feraco sottolinea l’importanza dell’appoggio ricevuto: «Dopo 3-4 mesi abbiamo chiesto alla Port Authority lo specchio d’acqua, che serve sia ai pescatori che alle unità da diporto. L’ammiraglio Agostinelli ci ha supportato con serietà, dandoci in concessione l’area richiesta. In soli 15 giorni abbiamo realizzato 250 posti barca, tutti occupati. Abbiamo già inoltrato richiesta per ottenere un’ulteriore area, vista la domanda crescente».
L’importanza dei fondali
Un elemento chiave è la profondità dei fondali, che rappresenta un vantaggio competitivo: «Partono da 5-6 metri e arrivano fino a 11-12 metri. Questo ci consente di accogliere anche imbarcazioni a vela e unità importanti. Il nostro porto ha potenzialità che vanno ben oltre la stagione estiva».
Un altro tassello rilevante riguarda l’attivazione della prima pompa di benzina nel porto. «Oggi – dice Feraco – siamo operativi anche su questo fronte. Da Policoro a Crotone non esisteva alcuna stazione di rifornimento per la nautica. Le barche non possono restare in acqua ad aspettare il carburante. Serviva una soluzione concreta. Dopo la chiusura della cooperativa che forniva anche la Capitaneria, ci siamo mossi subito. Abbiamo ottenuto tutte le autorizzazioni e comunicato alla Capitaneria che il servizio è attivo».
Il nuovo assetto portuale rappresenta anche un’opportunità di sviluppo locale: «Ovunque ci sono porti, le città sono più ricche. Finora i pescherecci hanno garantito occupazione, ma mancava una vera area diporto. Con questa operazione stiamo creando benessere, non solo per i nostri dipendenti, ma anche per le aziende che vendono barche, fanno assistenza e offrono servizi legati all’ormeggio».
Feraco ricorda l’esperienza dei Laghi di Sibari, che per anni hanno attirato migliaia di imbarcazioni da tutto il mondo: «Oggi quei posti barca sono inaccessibili per problemi all’ingresso. Noi possiamo raccogliere quell’eredità, offrendo una struttura operativa tutto l’anno».
Quanto all’ipotesi di una banchina per le navi da crociera, Feraco è cauto: «Sono favorevole a ogni progetto, ma da imprenditore investo se ho contratti. Realizzare una banchina crocieristica significa spendere almeno 20 milioni di euro. Servono accordi con gli armatori, manifestazioni d’interesse chiare e vincolanti. Altrimenti si rischia di costruire qualcosa che resta inutilizzato». Per ora, il porto è vivo e attivo. Le barche ci sono, i servizi funzionano, e una nuova stagione si è appena aperta.